#19Aprile L’Ultima Pandemia è la più antica

ponte messina
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COME E’ STRETTO IL PONTE SULLO STRETTO

Basta. Basta questa immagine, uno scherzo architetto per gioco, una fake news creata ad arte, a farci che l’epidemia più grave che stiamo vivendo, la vera pandemia globale, interclassista, interrazziale, che non conosce limiti o confini, è la più antica e diffusa su questo pianeta: l’idiozia.
Ferdinando IIGià il fatto che, anche per chi non è mai stato a New York è ben riconoscibile l’immagine del ponte Giovanni da Verrazzano, ma soprattutto da quando esiste un Ponte sullo Stretto di Messina? Reggini e Messinesi non se ne sono accorti! L’hanno costruito in fretta, poi dicono che al Sud non c’è voglia di lavorare. Chissà cosa avrebbe pensato Federico II di Borbone a leggere la notizia visto che fu lui nel 1840 ad avere l’idea di un ponte che unisse il continente alla Sicilia. A scansi di equivoci perché in Italia non sorga una fazione monarchico-sovranista ricordo che il sovrano sopraindicato è morto e che fra l’altro l’ultima dinastia regia fu quella dei sabaudi Savoia.

“LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE”

ospedale fiera

“Il centro realizzato alla Fiera di Milano è un’astronave rispetto ai normali ospedali”: è quanto ha sottolineato Guido Bertolaso a Civitanova Marche parlando dei lavori realizzati in Lombardia. “È dotato di tecnologie all’avanguardia, ma essendo una novità è normale – ha aggiunto – che la classe medica non l’abbia ancora digerita, dato che non è abituata ai cambiamenti”

Queste sono le parole di Guido Bertolaso parlando dell’ospedale fortemente voluto dalla Regione Lombardia, costato, fra costi diretti ed indiretti, ben 26 milioni di euro, si dice per la maggior parte provenienti da donazioni private e che dovevo essere la risposta di Fontana&C. alla velocità di come i cinesi hanno realizzato quelli nell’area di Wuhan. Attualmente l’ospedale ospita solamente 14 pazienti. E’ aperto da 15 giorni. Non mi soffermo sul fatto che ogni giorno sugli schermi di tutta la nazione va in onda il GALLERA e FONTANA SHOW che ripetono quanto sia terribile la situazione sanitaria nella loro regione, che loro governano da anni e che prima di loro era governata sempre da esponenti della loro maggioranza, non mi soffermo su quali possano essere gli scopi di questa meravigliosa astronave – forse si prepara una nuova saga spin-off di Star Wars con il meraviglioso Baby Yoda visto in The Mandalorian – anche se potremmo ricordare gli esiti delle precedenti esperienze di Bertolaso come commissario all’emergenza rifiuti in Campania sotto il governo Berlusconi, oppure dire che Bertolaso, che ha contratto il Covid, pare non rispetti le regole della quarantena, lui, il commissario straordinario a questa emergenza della Regione Lombardia. No, queste sono bazzecole, quisquilie, pinzillacchere, come direbbe Totò!
Mi fermo sulla dichiarazione finale che dice che la classe medica non digerisce i cambiamenti.

CARO BERTOLASO

Caro Bertolaso, che tra l’altro risulta tu sia anche medico, fino a ieri in Italia sono 131 i medici che sono morti per il COVID 19. Di certo loro non possono digerire i cambiamenti e quindi neanche ti possono rispondere. Come neanche ti possono rispondere i loro colleghi per fortuna ancora vivi che ogni giorno sono impegnati nelle corsie, insieme agli infermieri, agli operatori sanitari e a tutti i volontari della Croce Rossa Italiana e dalla Protezione Civile. Fra l’altro lui era a Civitanova Marche quando ha fatto questa dichiarazione, lontano dalla sua area di lavoro!
In una regione guidata da un partito che ha fatto della comunicazione la sua arma vincente quando impareranno a comunicare senza offendere? Proprio non gli riesce a quelli della Lega e di Fratelli d’Italia, è più forte di loro. Magari sarà che quando uno ha certe ascendenze, tipo il compianto – sempre da loro – Benito “BelliCapelli” Mussolini, è allergico non solo alla democrazia ma al rispetto!
Vedere poi rappresentanti di Lombardia e Veneto, le regioni più colpite accapigliarsi come “Regioni sull’orlo di una crisi di nervi” – parafrasando il grande Pedrito Almodovar- sullo spostare la riapertura il 27 Aprile invece che il 4 maggio è il segnale di un evidente sconfitta di comunicazione che vuole lo scontro per lo scontro e non per ottenere qualcosa di utile.

LA MIA PROPOSTA POPULISTA: IN FABBRICA INVECE CHE AL PAPEETE

Adesso faccio una proposta nel solco del populismo di Lega e Fratelli d’Italia: visto che ci tengono tanto a riaprire una settimana, siano proprio loro ad andare nelle fabbriche e nelle aree di lavoro, non ufficio però, perché lì si tratta di smart working. Andare al tornio o nei campi. Invece che al Papeete, simbolo del lavoro salviniano – ricordiamo che Salvini e Meloni hanno i tassi di assenteismo fra i più alti nel Parlamento italiano ed europeo – o in altri luoghi di lavoro usuali per loro (scoprirli è cosa da CSI) tutti i rappresentanti politici eletti nelle regioni che vogliono riaprire prima diano l’esempio e vadano direttamente nei “campi e nelle officine” come dicevano la canzone Contessa di Nicola Pietrangeli, che sicuramente loro non conoscono. Una bella settimana di lavoro fisico, con guanti e mascherine. Tutti i rappresentanti eletti, dalla regione, fino ai comuni più piccoli!
Non criticate tanto, l’ho detto che era populista!!!!

IRONIA SALVACI TU

In quel capolavoro di film che è Manhattan, dite quello che volete ma per me Woody Allen resa un genio e questo è il suo film che amo di più, alla fine il suo personaggio racconta questa storiella – vado a memoria – di un tale che al suo psicanalista dica di come la moglie sia convinta di essere una gallina. Il dottore gli risponde che bisogna aiutarla e lui conclude “e poi a me chi fa le uova?”

Stiamo vivendo un momento di frustrazione profonda ad ogni livello, anche quello del potere e del mondo. La rappresentanza politica è sempre figlia di andamenti e cambiamenti antropologici e psicologici, ma questo sembra impossibile da far capire. E’ molto più facile parlare della politica come di un mondo a parte che ci ha invaso con astronavi stile Indipendence Day.

La cassetta degli attrezzi

Magris

Contro la pandemia dell’idiozia dobbiamo costruirci una bella cassetta degli attrezzi che abbia l’ironia sempre pronta.

L’ironia è un atto di amore e di libertà; è un aiuto a riconoscere i nostri limiti.
(Claudio Magris)

L’ironia come difesa dall’idolatria, come espressione di amore e libertà.
(Claudio Magris)

L’obiezione, la deviazione, l’allegra sfiducia, il desiderio di ironia sono segni di salute: tutto ciò che è assoluto rientra nella patologia.
(Friedrich Nietzsche)

Senza ironia, il mondo sarebbe come una foresta senza uccelli.
(Anatole France)

Queste sono quattro frasi importanti su quanto sia importante la capacità di ironizzare, una capacità che nasce dallo studio, dalla conoscenza delle cose, dall’attenzione che si deve per i dettagli ed i particolari, altrimenti finiamo come palline dentro al flipper delle fake news e dell’intolleranza. O peggio ancora a correre sul Ponte sullo Stretto di Messina.

Fuori il sole ancora non è sorto, ma è comunque domenica e spero con tutto il cuore che sia una

Buona Domenica e Scusate il DIsturbo